L’alitosi è un problema che affligge dal 40 al 50% della
popolazione. Soffrire di alito cattivo crea disagi in famiglia, sul lavoro e in
generale nelle relazioni con gli altri.
Bisogna innanzitutto distinguere due
diverse tipologie di alitosi: quella parafisiologica
e quella patologica. Nel primo caso si tratta di un fenomeno transitorio
che può manifestarsi in alcuni momenti della giornata e ha una durata limitata
nel tempo.
Cibi
Diversi fattori possono provocare l’alitosi
parafisiologica, ma generalmente, è colpa della dieta. Aglio, cipolla,
alcune spezie, alcol, cibi pesanti da digerire o troppo proteici sono i
principali responsabili dell’alito cattivo, perché favoriscono la
proliferazione di batteri cattivi nella bocca.
Per contro ci sono alcuni cibi che contrastano l’alitosi come i mirtilli rossi,
il sedano, lo yogurt e la frutta fresca. Aiutano a rimuovere le piccole
particelle di cibo rimaste in bocca evitando così che i batteri si attacchino
ai denti.
Farmaci
Un’altra causa di alitosi parafisiologica è l’assunzione di determinati farmaci
, come gli ansiolitici, i sedativi, antidiarroici e gli antinfiammatori. Questi
medicinali provocano secchezza delle fauci, che a sua volta causa infezioni da
batteri, problemi al cavo orale e conseguente alitosi.
Masticare foglie di prezzemolo o di menta oppure fare impacchi con foglie di salvia
strofinandole sulle gengive e sui denti può essere d’aiuto. Una volta terminata
la cura farmacologica, l’alitosi si risolverà in breve tempo.
Altri motivi
Altri motivi che possono scatenare l’alitosi parafisiologica sono parlare per
molte ore di seguito o un digiuno prolungato. Ma può capitare anche appena
svegli soprattutto se si è raffreddati perché si tende a respirare con la
bocca, facendo così diminuire la salivazione.
La saliva, infatti, serve da detergente naturale, mentre la sua mancanza
modifica l’equilibrio della bocca facendo aumentare il pH e dando via libera
all’alito cattivo.
Importante è bere tante acqua durante la giornata. Una corretta idratazione
promuove la secrezione di saliva che ha un effetto protettivo nei confronti dei
batteri nocivi e mantiene pulita la bocca. I benefici sull’alito (oltre che per
l’organismo in generale) si vedono bevendo otto-dieci bicchieri al giorno che
corrispondo a circa un litro e mezzo o due.
Alitosi patologica
Si tratta di un disturbo che per il 90% dei casi è dovuto alla formazione di
placca batterica, gengiviti, carie, parodontiti, tutti disturbi favoriti da una
scorretta igiene orale.
Il cattivo odore è provocato principalmente dai composti sulfurei volatili che
vengono liberati attraverso una reazione chimica provocata dall’interazione fra
i residui di cibo e la presenza di batteri in bocca.
In particolare trovano terreno fertile nelle tasche gengivali, nelle fessure
dei denti e nella parte posteriore della lingua, più ruvida perché ricca di
papille e difficile da detergere.
Per capire se si soffre di alitosi patologica è sufficiente recarsi dal
dentista.
Alitometro
Da qualche anno è disponibile anche un test per verificare la presenza di
alitosi. Si tratta dell’alitometro (halimeter), uno strumento formato da una
cannuccia entro cui si deve soffiare e da un macchinario in grado di
quantificare i composti sulfurei volatili presenti nella bocca, nel naso e nei
polmoni.
La misura limite è 75 ppb(parti per bilione), superata la quale si iniz8ia ad
avvertire un odore sgradevole.
Prima di sottoporsi a questo esame bisogna però attenersi a regole precise,
come quella di non utilizzare collutori e di non mangiare nulla a partire da
sei ore prima.
Sono ancora molti, però, gli studi odontoiatrici che si avvalgono della prova
organolettica. Consiste nell’odorare l’alito del soggetto da una distanza
ravvicinata di un palmo, di un metro e di tre metri. A seconda di dove viene
percepito l’odore, si classifica l’alitosi come leggera, moderata o gra