I principali problemi del cavo orale sono dovuti ai batteri normalmente presenti in bocca. Qui albergano infatti più di 300 diverse specie di batteri, molti della famiglia degli streptococchi e dei lattobacilli. La loro presenza è fondamentale dal momento che, in cambio del nutrimento che ricavano da ciò che noi stessi mangiamo, ci difendono dall’attacco di agenti esterni.
In condizioni normali il loro numero viene tenuto sotto controllo dalla saliva che letteralmente li lava via e svolge, grazie a un pH tra 6.5 e 7.5 una naturale funzione antibatterica. Un’insufficiente igiene orale può compromettere questo equilibrio, portando la saliva a essere più acida e meno efficace contro i batteri i quali, a loro volta, sfruttano gli zuccheri derivanti dai residui della nostra alimentazione per intaccare i denti e per proliferare.
La prima cosa da fare è lavarsi i denti dopo ogni pasto. Più passano le ore infatti, e più il dente viene rivestito da una barriera contro la saliva, che non riesce più a raggiungere la superficie del dente. I batteri producono acidi, il pH diminuisce e inizia la corrosione dello smalto che può portare a carie e a conseguenti infiammazione della polpa dentaria.
Per una pulizia dei denti al naturale l’ideale è uno spazzolino di media durezza e una dentifricio alla salvia addizionata con l’argilla che ha un’azione rinfrescante, purificante e antiplacca. Oppure un dentifricio ayurvedico, che spesso contiene erbe amare e l’olio di neem: rimuove il tartaro e combatte la retrazione delle gengive e la piorrea.
Esiste poi una pianta che funge da spazzolino da denti naturale. La radice dell’albero Araak (Salvadora persica) contiene infatti fluoro, silicio, vitamina C , minerali come potassio, sodio cloridro, bicarbonato di sodio e ossidi di calcio che sbiancano e rinforzano lo smalto, attivano la ptialina, un enzima della salvia che igienizza la bocca. Ha un aroma erbaceo e un sapore speziato. Puoi strofinarla sui denti o masticarla. Si trova nei negozi di prodotti naturali.
Si può anche usare sullo spazzolino una goccia di olio essenziale alla menta, alla salvia oppure di neem, assicurandosi che siano oli per uso alimentare.
In condizioni normali il loro numero viene tenuto sotto controllo dalla saliva che letteralmente li lava via e svolge, grazie a un pH tra 6.5 e 7.5 una naturale funzione antibatterica. Un’insufficiente igiene orale può compromettere questo equilibrio, portando la saliva a essere più acida e meno efficace contro i batteri i quali, a loro volta, sfruttano gli zuccheri derivanti dai residui della nostra alimentazione per intaccare i denti e per proliferare.
La prima cosa da fare è lavarsi i denti dopo ogni pasto. Più passano le ore infatti, e più il dente viene rivestito da una barriera contro la saliva, che non riesce più a raggiungere la superficie del dente. I batteri producono acidi, il pH diminuisce e inizia la corrosione dello smalto che può portare a carie e a conseguenti infiammazione della polpa dentaria.
Per una pulizia dei denti al naturale l’ideale è uno spazzolino di media durezza e una dentifricio alla salvia addizionata con l’argilla che ha un’azione rinfrescante, purificante e antiplacca. Oppure un dentifricio ayurvedico, che spesso contiene erbe amare e l’olio di neem: rimuove il tartaro e combatte la retrazione delle gengive e la piorrea.
Esiste poi una pianta che funge da spazzolino da denti naturale. La radice dell’albero Araak (Salvadora persica) contiene infatti fluoro, silicio, vitamina C , minerali come potassio, sodio cloridro, bicarbonato di sodio e ossidi di calcio che sbiancano e rinforzano lo smalto, attivano la ptialina, un enzima della salvia che igienizza la bocca. Ha un aroma erbaceo e un sapore speziato. Puoi strofinarla sui denti o masticarla. Si trova nei negozi di prodotti naturali.
Si può anche usare sullo spazzolino una goccia di olio essenziale alla menta, alla salvia oppure di neem, assicurandosi che siano oli per uso alimentare.
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