Quella che un tempo si chiamava piorrea o gengivite espulsiva e che oggi viene definita parodontite è una delle
malattie più diffuse al mondo.
Ne soffre, infatti, in varie forme, il 47% della popolazione sopra i 35 anni.
Talvolta si manifesta in maniera lieve, mentre altre volte causa sintomi
marcati e fastidiosi. In tutti i casi, comunque, non va trascurata. Infatti, se
non trattata in modo adeguato, non solo mette a rischio la salute della bocca,
ma può avere conseguenze su tutto l’organismo.
Ma che cosa si
intende per parodontite?
Si tratta di una infezione della bocca che, se non diagnosticata e affrontata
correttamente può portare alla perdita dei denti.
La maggior parte delle persone crede che i denti cadano a causa dell’invecchiamento.
In realtà non è affatto così. La colpa molto spesso è proprio della
parodontite. Inizialmente la malattia riguarda solo la gengiva, ma con il
tempo, nelle persone predisposte, si estende alle altre strutture del
parondoto, arrivando fino all’osso in cui alloggiano i denti.
All’origine della parodontite c’è sempre una cattiva igiene orale. Se i denti
non vengono puliti nel modo corretto, infatti, accumulano placca batterica, una
biopellicola molle e appiccicosa di colore bianco-giallastro, formata da
residui alimentari e da batteri molto attaccati fra loro e alle superfici
dentali. Se la placca non viene
eliminata costantemente calcifica e diventa tartaro, un materiale molto duro che
non si riesce a rimuovere con il semplice spazzolamento. Il tartaro crea sui
denti una superficie ruvida e rugosa sulla quale si continua a stratificare,
con grande facilità, altro sporco.
L’accumulo di placca e tartaro, però, non è sufficiente perché subentri la
parodontite. Solo nelle persone predisposte, infatti, lo sviluppo dei batteri
che la provocano porta all’infezione del parodonto. I più vulnerabili sono quelli con una tendenza famigliare all’iperinfiammazione,
quindi con altri parenti che soffrono di
parodontite.
Sono considerati a rischio anche gli individui che presentano malattie
acquisite, in primis il diabete, e che usano per lungo tempo farmaci che
possono agire negativamente sulla salute della bocca. Ci sono poi alcuni
elementi che giocano un ruolo negativo, come il fumo che ostacola anche la guarigione, e lo stress, che rende più
vulnerabili aggressione da parte dei microorganismi patogeni e che può causare
l’indebolimento delle strutture di sostegno dei denti. Infine, a favorire la
malattia, possono essere gli squilibri ormonali (come quelli tipici della
gravidanza e della menopausa) che contribuiscono a destabilizzare l’assetto
generale dell’organismo.