Cosa sono e come si curano le afte

L’afta è una vera tortura per la bocca. Chi le ha avute non ha nessun dubbio al riguardo: il dolore che provocano è intenso, tanto da arrivare a togliere persino la voglia di bere e di mangiare.
Dicerie popolari raccontano di rimedi naturali come strofinare le afte con il sale, con il bicarbonato di sodio o con il succo di limone. Rimedi che sono peggiori della malattia stessa e che senza dubbio, fanno vedere ancora di più le stelle peggiorando la situazione.
Solitamente queste pustole che compaiono all’interno della bocca scompaiono da sole di solito in una settimana circa se non vengono “disturbate”.

Cosa sono le afte
L’afta si mostra come una specie di ferita ovale, bianco-giallastra, circondata da un anello rosso infiammato.
Soltanto nei casi più seri supera il centimetro di diametro, mentre molto più frequentemente è un taglietto di circa 3-4 millimetri o addirittura più piccolo.
Prima di apparire l’afta si fa precedere da una sensazione di pizzicore o bruciore e dopo qualche giorno nella zona appare una macchia rossa o una bolla, il primo passo verso la piccola ferita.
Esiste un momento, soprattutto all’inizio del processo di formazione, in cui l’afta può essere confusa con l’herpes simplex. In realtà le lesioni dell’herpes hanno natura, aspetto, composizione e sintomi del tutto diversi dalle afte.

Origine dell’afta
Non si sa molto su come nascano. Probabilmente all’origine c’è un abbassamento delle difese immunitarie dell’organismo dovuto alle cause più disparate, non ultime lo stress.
Alcuni alimenti sembrano scatenare le afte, soprattutto nelle persone che sono particolarmente predisposte. Cioccolato, dolcificanti artificiali come quelli contenuti in molte gomme da masticare, nelle bevande dietetiche e nei dentifrici, insaccati, cibi piccanti. Tutto ciò che può essere acido o provocare bruciore potrebbe scatenare una stomatite aftosa.
C’è da dire che le afta non sono contagiose, quindi non occorre prendere particolari precauzioni.

Come si cura
Il rimedio per le afte più comune è un farmaco a base di diflucortolone valerato (cortisone) che si utilizza erroneamente anche nelle gengiviti e nella piorrea. Lo si applica sulla lesione con un bastoncino cotonato e deve essere prescritto dal medico.
Ci sono anche prodotti da banco ma di minore efficacia. Esistono, per esempio, speciali cerottini di forma rotonda da posizionare sulla lesione per proteggerla e favorirne la guarigione.
Utile è anche il propoli, un antibiotico naturale con proprietà cicatrizzanti e disinfettanti.
L’importante è tenere disinfettato il cavo orale, usando un colluttorio a base di clorexidina, che si trova in tutte le farmacie.