Frattura degli incisivi

La frattura degli incisivi in età infantile e adolescenziale è un evento che si verifica con una certa frequenza a causa della maggiore esposizione di questi denti ai traumi diretti.

In primo luogo va verificato che non ci sia una perdita del rapporto del dente col suo alveolo (lussazione); secondariamente, va indagata l’integrità della radice e delle pareti dell’osso alveolare: è, in genere, consigliata una radiografia. Infine, va posta attenzione alla salute della polpa del dente: qualora il distacco del frammento abbia causato l’esposizione di tale tessuto, si dovrà procedere alla sua rimozione mediante una devitalizzazione. In caso contrario, va comunque monitorato nel tempo: può succedere che si verifiche comunque la necrosi della polpa a seguito del trauma subito. In genere, un test di vitalità col freddo ed eventualmente una seconda radiografia a distanza di due/tre mesi, sono sufficienti: spesso si assiste in questi casi a un cambiamento di colore del dente che appare, dunque, più scuro rispetto a quelli vicini.


Per quanto riguarda la riabilitazione definitiva, spesso non è necessario ricorrere all’impiantologia: ciò avviene solo se la radice ha riportato una frattura o se nel tempo essa si riassorbe (rizalisi).
Tuttavia, le moderne tecniche di ricostruzione estetica mediante l’utilizzo di faccette di ceramica sono generalmente in grado di riportare i denti fratturati a un aspetto e resistenza ottimale.

Macchie sui denti: consigli pratici

Per avere denti bianchi e smaglianti basterebbero pochi accorgimenti quotidiani. Ma quando il guaio è fatto, si può ancora intervenire . 
Le macchie dei denti non si fermano dall’oggi al domani: di solito sono il risultato di anni di esposizione a molteplici fattori scatenanti. La soluzione più semplice è quella di lavarsi i denti subito dopo mangiato, o almeno tre volte al giorno per almeno due minuti, e usare abitualmente anche filo interdentale e colluttorio. Controlli regolari dal dentista, oltre a una pulizia dentale da effettuare almeno due volte l’anno, completano la prevenzione.
Le cause delle macchie
Il colore dei denti non è uno standard assoluto: la genetica, infatti, gioca un ruolo importante sia per quanto riguarda il biancore dei denti sia per le altre evetnuali patologie. Anche l’età è un fattore che influenza la colorazione dei denti: lo strato dello smalto si assottiglia gradualmente, rilevando il colore naturale della dentina. In generale però, bisogna fare attenzione ad alimenti molto pigmentanti (ciliegie, mirtilli, curry, salsa di soia) e ad alcune bevande comuni come tè, caffè, vino rosso e liquidi molto caldi e molto freddi, che influiscono sulla struttura del dente provocando delle alterazioni cromatiche visibili. 
Oltre a questo, ci sono dei medicinali a cui bisogna prestare attenzione: antibiotici contenenti tetracicline e minociclina, alcuni tipi di antistaminici e colluttori, in cui la concentrazione di clorexidina (sostanza antibatterica) se troppo alta può decolorare i denti. Anche il tabacco incide sulla colorazione del dente e favorisce l’insorgenza di uno spesso strato di macchie.

Consigli pratici anti-macchia
Un buon bicchiere d’acqua subito dopo aver bevuto caffè, tè o qualsiasi altra bevanda aromatizzata rallenta la formazione delle macchie (anche se, come detto, l’ideale sarebbe lavarsi i denti subito dopo). Le gomme da masticare non ottengono lo stesso effetto. 
Può risultare un’abitudine vincente anche mangiare cibi croccanti come mele, carote, pere e sedano, che si scompongono in parti piccole e sfregano contro i denti che si incastrano tra i denti. 
Per ottenere uno sbiancamento naturale senza ricorrere a sostanze chimiche, un metodo efficace è utilizzare il bicarbonato di sodio, sostanza che non compromette l’integrità dello smalto ma, al contrario, lo rinforza. Basta immergere lo spazzolino in acqua e bicarbonato di sodio e poi utilizzarlo per lavarsi i denti. In questo modo le particelle più piccole strofineranno delicatamente sulle macchie e il dentifricio, usato successivamente, farà il resto. A proposito, è importante leggerne sempre il contenuto: molti dentifrici infatti, contengono il saccarosio, un tipo di zucchero che anziché risolvere il problema, ne crea di maggiori.

Se le macchie sono già presenti
In questo caso è il momento di chiedere consiglio al vostro dentista che, a seconda dello stadio di sviluppo del problema, vi potrà dare il giusto suggerimento. Le macchie rilevate in una fase iniziale sono abbastanza facili da eliminare attraverso sbiancamento o micro abrasioni. Se la macchia è troppo profonda non è più possibile rimuoverla, l’opzione risolutiva è la copertura del dente con una faccetta o una corona.


Tipo di macchia
Macchie gialle: sono generalmente causate dall’accumulo di placca e dall’assunzione di bevande a base di teina e caffeina.
Macchie marroni: di solito sono dovute alla perdita di fluoro o all’uso di dentifrici non appropriati.
Macchie nere e grigio/nere: compaiono assieme all’assunzione di compresse di ferro oppure a causa dell’azione del solfuro d’argento contenuto nell’amalgame delle otturazioni.